Dicembre 2015
12 giorni in Thailandia, seconda casa di Marco, per me la prima volta in sud est asiatico: un trauma inizialmente, e come succede quando si inizia un lento innamoramento, mi sento in un mondo parallelo…
I massaggi più piacevoli ed economici mai ricevuti in vita mia, al Garden, un buco urbano nascosto tra i vicoli dell’immensa e caotica Bangkok…
Le cene ai bordi delle strade, dove tutti, viaggiatori e autoctoni, vivono insieme la convivialità dei pasti in una immensa sala da pranzo a cielo aperto dove le tradizioni resistono al soffocamento provocato da strade e grandi palazzi…
Le bellezze naturali di Phi Phi Don, Phi Phi Le, Bamboo e Mosquito Island che ti lasciano senza fiato…
Le notti che non finiscono mai nelle spiagge, con artisti quasi atleti circensi, musica a tutto volume e tanta, tanta festa…
Lentamente mi conquistano con la gentilezza e semplicità di un popolo laborioso e semplice che non ti fa mai mancare un sorriso…
E’ evidente la preoccupazione dipinta in volto per il mio sistema digerente e immunitario…che fortunatamente si sono rivelati abbastanza robusti! La cucina del ristorante a bordo strada, in primo piano la lavastoviglie (leggi: bidoni pieni d’acqua…nera).
Pad Thai, zuppa di noodles, frutta e pesce fresco, in Thailandia non è certo un problema mangiare e, anche se molto diverso dalla nostra cucina Italiana, inspiegabilmente, una volta tornati a casa, senti la nostalgia di quei sapori!
Assoluta povertà, opulenta ricchezza, Bangkok racchiude anime molto diverse, accomunate da una caotica forza esplosiva che a poco a poco sta trovando forma…nella zona orientale dei Sukhumvit nascono centri commerciali incredibili che celano un cinema pazzesco…la prossima volta un film non ce lo toglie nessuno!
… Anche se il vecchio MBK non perde il suo fascino, e ci attira nei meandri dei negozietti stile bazar a cui non riusciamo proprio a resistere…d’altronde si torna a casa e il problema del peso nello zaino non c’è più!